Spotorno, si passa da tre a un’unica commissione intersettoriale. La minoranza: “Ridotto il ruolo dell’opposizione”
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Spotorno, si passa da tre a un’unica commissione intersettoriale. La minoranza: “Ridotto il ruolo dell’opposizione”0 (0)

Spotorno. Cambia in mezzo alle polemiche della minoranza il regolamento comunale che a Spotorno stabilisce la formazione delle Commissioni Consiliari. All’interno della macchina amministrativa spotornese non ce ne saranno più tre ma solo una, con la possibilità di convocarne altre per occasioni o argomenti particolari e comunque per una durata limitata.

Le tre attualmente esistenti, dunque, verranno sostituite da un unico organismo stabile per la durata del mandato definita intersettoriale, composta da un numero dispari di membri che parte da 3 per arrivare fino a 7. Il tutto rispettando un criterio di proporzionalità basato sul numero di gruppi presenti in Consiglio Comunale. Il rappresentante di ogni gruppo potrà anche essere variato tramite comunicazione verbale.

L’obiettivo, ha spiegato il sindaco Mattia Fiorini, sarebbe quello di “semplificarne il funzionamento, renderle più snelle, sia nelle modalità di riunione che di convocazione”. Prosegue il primo cittadino: “Tre commissioni comportano tre verbali diversi, tre archivi di documenti diversi, tre dipendenti comunali che curano la segreteria e tre presidenze. Sostanzialmente, tra titolari e sostituti, erano gli stessi consiglieri a far parte delle differenti commissioni. Arrivando quindi ad avere gli stessi membri a discutere di argomenti diversi con tre funzionari differenti, spese e rallentamenti burocratici”.

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Queste sono le principali novità che, però, dai banchi della minoranza hanno sollevato diverse polemiche. Afferma Francesco Pendola: “Una scelta che riduce e svilisce il confronto democratico e costruttivo in seno al Consiglio”. A fargli eco il collega di Spotorno Obbiettivo 26 Lorenzo Caviglia Bardini: “Già per un anno non si è discusso, azzerando di fatto il ruolo del consigliere di minoranza. Proprio perché non obbligatorie quindi rappresentano la massima espressione di democrazia nella realtà di un piccolo ente locale come il nostro”.

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