Spotorno, l’Hotel Sorriso si svincola per diventare residenziale: è il terzo in pochi anni
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Spotorno, l’Hotel Sorriso si svincola per diventare residenziale: è il terzo in pochi anni0 (0)

Spotorno. L’Hotel Sorriso sarà la terza struttura alberghiera di Spotorno che, nel giro di pochi anni, si svincola per diventare residenziale. Prima di lui il Royal e Le Palme. La società proprietaria della struttura ha chiesto e ottenuto – grazie alla maggioranza in consiglio comunale – lo svincolo totale della struttura, suddivisa in tre piani all’interno di un immobile che ne conta cinque totali.

“Per com’è fatto sarebbe difficile parlare di svincolo parziale. Si tratta di una struttura alberghiera abbastanza particolare, di vecchissima data  e che ricade in entrambe le possibilità previste dalla legge regionale, quelle di oggetttiva impossibilità di adeguarsi agli standard del mercato turistico e di sicurezza previsti dalle normative. Già a leggere la sua descrizione credo sia facile evincere la difficoltà nel gestirlo, non solo per l’esiguo numero di camere e la questione relativa ai servizi ma anche per la promiscuità con la parte residenziale”, ha spiegato il sindaco Mattia Fiorini interpellato dai media.

“Già ad oggi l’albergo operava in deroga senza la dimensione minima delle camere e senza di essa non sarebbe nemmeno possibile raggiungere le due stelle”, ha continuato il primo cittadino. Fiorini ricorda come  l’operazione porterà nelle casse comunali oltre 350mila euro e alcune opere a scomputo per 60mila euro come il rifacimento totale della pavimentazione del lungomare nel tratto tra la passeggiata e l’Alga Blu e alcuni manufatti per i servizi tecnici presenti.

“Abbiamo cercato un’area che cubasse per quanto dovuto, individuandola anche come più bisognosa di cure dal lato estetico” ha spiegato rispondendo alla domanda del consigliere di minoranza Massimo Spiga, che si chiedeva come mai gli oneri non siano stati impiegati nella conclusione dei lavori al marciapiede tra gli hotel Corallo e Punta Est.

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Sulla questione si è acceso anche il dibattito delle minoranze: “In questo caso la scelta si può anche dire obbligata, a distanza di due anni ci troviamo però a deliberare su uno svincolo, questo deve farci porre qualche domanda su quello che è il nostro tessuto economico. Guardando avanti penso si debba ragionare a più ampio respiro per una serie di questioni” ha detto il consigliere Lorenzo Caviglia Bardini.

A fargli eco ci pensa Spiga, che continua: “Continuiamo a perdere ospitalità in un paese prettamente turistico, mi auguro che in futuro le aree di sviluppo possano essere dedicate ad essa magari in alberghi in concezione diversa da quella degli anni ’80 ma più snella, in modo che il paese abbia l’ospite anche in periodi non prettamente estivi. Il fatto di avere dei cambi destinazione di strutture pur chiuse restituisce immobili che purtroppo restano però chiusi nove mesi l’anno senza dare soddisfazione a chi cerca casa in locazione annualmente e al commerciante sul territorio”.

Conclude Fiorini: “E’ una riflessione che abbiamo fatto. I dati dell’Osservatorio Ligure ci dice come solo il 14% dei turisti Under40, che sono il 51% delle nostre presenze turistiche apprezzino la permanenza in hotel. in quest’ottica la conservazione di una porzione del Royal a rta sicuramente aiuta questa missione dell’ospitalità. Ad oggi, nonostante gli svincoli a cui abbiamo assistito, siamo scesi da 1.681 posti letto alberghieri del 2013 a circa 1.300 escludendo le conversioni in rta e i circa 200 del Royal che erano solo formali, essendo chiuso da anni. Per questo direi che l’offerta alberghiera tiene”.

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