Se lo stavano chiedendo tutti gli spotornesi, oggi abbiamo la risposta. Quest’anno Spotorno dovrà fare a meno delle sagre più importanti e attese dell’anno: il Frizze e Mangia e il Coxe e Mangia.
Le sagre organizzate dall’Avis e dalla Pubblica Assistenza Croce Bianca di Spotorno, infatti, quest’anno non ci saranno per via della terrazza a mare, cantiere aperto e mai finito da ormai un anno e mezzo. Un colpo basso per le associazioni, che contavano sui ricavi dei due eventi per autofinanziarsi e per turisti e spotornesi, che aspettavano quella che sarebbe stata la 50° edizione con ansia.
Negli ultimi due anni le sagre furono spostate nei giardini centrali, nonostante l’area non rispettasse tutte le norme di sicurezza ma, quest’anno, non sarà così. E a spiegarlo è il presidente dell’Avis Andrea Rossello:”Il nostro responsabile della sicurezza, che purtroppo è deceduto, aveva comunque deciso di organizzarle per non rinunciare a due importanti fonti di autofinanziamento. Ma quest’anno io questa responsabilità non me la sono presa, anche perchè il Comune ci ha comunicato di prenderci in carico noi la messa in sicurezza, ma sarebbe stato impossibile e quindi abbiamo a malincuore cancellato i due eventi”.
Amaro il commento di Davide Delbono, ex assessore della giunta Fiorini con delega ai rapporti con le associaizoni:”Il 25 febbraio scorso fui contattato dal Presidente di Avis Andrea Rossello in quanto all’epoca ero Assessore con delega ai rapporti con le Associazioni, per sapere se sarei stato presente, lo stesso giorno alla sera, alla riunione col Sindaco per discutere del futuro delle sagre. Come altre volte non ero stato avvisato né coinvolto. Lo feci subito presente al Sindaco che mi rispose che non avrei dovuto partecipare perché ero troppo di parte nei confronti delle Associazioni. Al mio posto il Sindaco invitò a partecipare il Vicesindaco Gianni Spotorno. Il risultato di quella riunione è in questo articolo.
Fiero di essere stato e di essere sempre dalla parte delle Associazioni che, attraverso i loro volontari, suppliscono alle carenze degli enti pubblici e tengono in vita le nostre comunità”.