Rigassificatore, inizio lavori entro la fine del 2024. Presentate modifiche al tracciato
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Rigassificatore, inizio lavori entro la fine del 2024. Presentate modifiche al tracciato0 (0)

Bergeggi/Spotorno/NoliInizio lavori entro la fine del 2024. Snam ha presentato il cronoprogramma relativo al progetto di ricollocamento del rigassificatore oggi pomeriggio durante l’incontro tecnico con l’Area Marina Protetta di Bergeggi e i Comuni del Golfo dell’Isola.

Snam, con il supporto dei consulenti scientifici incaricati, ha illustrato gli aspetti relativi alla caratterizzazione degli habitat marini interessati dall’opera, all’utilizzo di modelli di simulazione della dispersione termica e di concentrazione di ipoclorito, al monitoraggio dei cetacei e della torbidità, chiarendo come tali temi saranno approfonditi maggiormente nella revisione del Piano di Monitoraggio Ambientale. In particolare, sono stati forniti dettagli sugli studi in atto e su quelli che verranno svolti per monitorare l’impatto delle quantità di ipoclorito e dello sversamento di acqua più fredda su biocenosi, formazioni coralligene, mitili e specie animali che popolano l’area. Anche l’impatto delle emissioni sonore sarà documentato e si baserà su un modello che considererà tre momenti: ante operam, corso d’opera e post operam.

Snam ha proposto cinque ottimizzazioni del tracciato. La parte a mare è stata riposizionata in maniera speculare a levante rispetto all’area destinata all’ormeggio delle navi petrolifere che alimentano il deposito Sarpom: “Sia Capitaneria che Autorità di Sistema Portuale – ha spiegato Snam – ci avevano detto che il tracciato non andava bene perchè passava in aree riservate all’ancoraggio delle navi”. Le altre 4 riguardano tratti del tracciato on shore che si sposta di poche decine di metri rispetto alla direttrice individuata inizialmente.

“Da qui a gennaio – ha spiegato Snam – forniremo la cartografia dettagliata dai fondali che integrerà quella preparata dal Distav e permetterà di sistemare l’ancoraggio nella maniera meno invasiva possibile. Noi proporremo misure compensative come la rimozione preventiva delle biocenosi più importanti e ripiantumazioni in altre aree. Saranno valutati l’impronta dell’ancora e delle catene”.

Per valutare la dispersione dell’acqua di mare raffreddata e diluita con ipoclorito di sodio è stata considerato un arco di tempo di 24 ore per 7 giorni attivo senza interruzioni e non sono emerse criticità. Verranno eseguite le rilevazioni acustiche, verrà fatto un modello di propagazione acustica e un modello previsionale per l’impatto dei rumori nella fase di esercizio dell’impianto e verificare se le zone di impatto sono interessate dal passaggio dei cetacei.

La biologa Anna Maria De Biasi ha riportato l’esperienza di Livorno (che si trova a 22 km dalla costa) dove sono state prese in considerazione 8 stazioni: “Ad oggi abbiamo 9 anni di dati in fase di esercizio: 1152 osservazioni per un totale di 34560 di analiti determinati. Questi numeri ci consentono di fare delle inferenze. Ad oggi la diluzione è tale da non riuscire a rilevare questi composti oppure sono al limite di rilevabilità. Per essere ancora più sicuri che i composti non abbiano danneggiato i popolamenti, abbiamo fatto indagini sui mitili e non è risultata nessuna criticità. Anche nei sedimenti sui fondali (a 110-120 metri) non emerge nulla. Non abbiamo notato differenze significative o degne di attenzione né vicino al terminale né a 2 km di distanza“.

L’incontro si è acceso sul confronto degli effetti sull’Area Marina Protetta di Bergeggi. Il direttore Davide Virzì ha evidenziato le perplessità: “Noi non siamo tranquilli per niente. Non avete mai citato l’Area Marina Protetta, sito di un’importanza scientifica internazionale. Ci preoccupano gli anni di funzionamento, noi non dobbiamo avere la speranza che non ci siano impatti, ma dobbiamo avere la certezza scientifica”. Ha seguito la replica immediata di Snam: “Ve la daremo. Dove ci rendiamo conto che ci possono essere impatti diretti sul coralligeno, faremo di tutto per compensare”.

Il direttore della struttura commissariale Nicola Poggi è intervenuto dopo il botta e risposta: “Se ci sono le condizioni ambientali l’impianto si realizza, se dai monitoraggi emergono criticità la costruzione si ferma”.

Il biologo Paolo Bernat, consulente del Comune di Bergeggi, ha criticato la scelta della ricollocazione: “Se c’è un posto dove non mettere un impianto industriale è questo. La nostra perplessità è che dal punto di vista dei cetacei questa nave sia poco compatibile”.

Critico anche il sindaco di Spotorno Mattia Fiorini: “Non sono state prese in considerazione condizioni meteo avverse che si verificano in questa zona oltre alla presenza di ecostistemi da tutelare. Al direttore della struttura commissariale ricordo che l’interesse nazionale per l’emergenza energetica è risolto perchè la nave rigassifica a Piombino e la scelta di spostarlo è politica, ora bisogna chiedersi se ne vale la pena“.

Il dialogo proseguirà in attesa dell’esito positivo della Via Nazionale, conferma che permetterà di far riprendere l’iter amministrativo della Conferenza di Servizi con il coinvolgimento dei soggetti del Comitato tecnico regionale (Ctr), tra cui Vigili del Fuoco e Capitaneria di Porto, fino alla conclusione del procedimento attuativo a firma del Commissario straordinario di Governo.

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