Ok della Provincia alla fusione tra gli istituti compresivi di Quiliano e Spotorno
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Savona. Sarà solo uno l’accorpamento di istituti che avverrà nel savonese, e non tre come inizialmente previsto dall’Ufficio scolastico della Provincia. È stato decisivo con 7 voti favorevoli (i consiglieri Giannotta, Molinaro e Navone si sono astenuti) durante il consiglio provinciale di oggi. La fusione riguarderà gli istituti comprensivi di Quiliano e Spotorno.

Anche questa una novità rispetto a quanto annunciato in precedenza. La prima proposta, infatti, prevedeva che l’IC di Spotorno si fondesse con quello di Finale Ligure e l’IC di Quiliano con quello di Vado Ligure. Invece così non è stato, perché “sia i Comuni che gli istituti ci hanno evidenziato che preferivano l’accorpamento Quiliano-Spotorno” spiega il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri.

Scongiurata quindi anche la fusione del Liceo Calasanzio con l’Istituto Comprensivo di Carcare o con l’Istituto Patetta di Cairo Montenotte. Opzioni che avevano subito sollevato la polemica in Valbormida con i sindaci che si erano schierati contro. “L’accorpamento è inaccettabile, così si compromette l’offerta formativa” hanno scritto i primi cittadini di Carcare, Altare, Cosseria, Pallare, Plodio, Mallare e Bormida in una lettera condivisa inviata in Provincia. Contrario anche il sindaco di Cairo Lambertini: “Gli istituti valbormidesi sono scuole di prestigio, che hanno un numero elevato di iscritti, una storia didattica di formazione e crescita di tutta la valle. Non devono essere toccati”, aveva dichiarato. Sulla possibilità di una fusione tra il Calasanzio e il Patetta si era espressa contro anche la scuola cairese così come l’Unione Industriali Savona.

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Ma perché l’accorpamento tra le scuole? Se ne è iniziato a parlare in seguito al piano di dimensionamento previsto dal decreto legge n. 127 che avverrà su tutto il territorio nazionale nel prossimo triennio (2024-2027). Piano che porterà alla riduzione degli organici dei dirigenti scolastici e di conseguenze del numero di istituti in Italia. Per quanto riguarda la Liguria, interesserà 16 autonomie scolastiche su 186, quindi circa il 10% del totale.

A Savona erano previsti inizialmente tre istituti in meno (così come a La Spezia, -6 a Genova e -4 a Imperia), ma al momento si è optato, come detto, per una solo fusione. Ciò, però, non esclude che in futuro la questione possa interessare anche altre scuole.

“Per quanto riguarda gli istituti valbormidesi, trovandosi in comuni montani (Carcare e Cairo) abbiamo potuto applicare una deroga che prevede discrezionalità nella decisione – spiega il presidente Olivieri – Mentre per gli altri istituti, al momento abbiamo optato per un solo accorpamento e ci riserviamo, se sarà necessario, di fare ulteriori fusioni negli anni successivi. In quel caso potranno interessare istituti superiori e/o compresivi”.

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