Rigassificatore, Zsc Noli-Bergeggi: “Sul mancato allargamento la giunta scarica le responsibilità sul Ministero”
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Rigassificatore, Zsc Noli-Bergeggi: “Sul mancato allargamento la giunta scarica le responsibilità sul Ministero”0 (0)

Bergeggi. Il consigliere regionale Roberto Arboscello (Pd-Articolo Uno) ha presentato un’interrogazione in cui ha chiesto alla giunta a che punto sia l’iter di allargamento della ZSC (Zone Speciali di Conservazione), in seguito alla dichiarazione di esecutività approvata dalla giunta comunale di Bergeggi il 14 aprile 2022, e quali azioni attiverà per tutelare i “Fondali Noli-Bergeggi”. Il consigliere ha ricordato che nello spettro marino che sarebbe dovuto rientrare nella zona protetta è ora previsto il posizionamento del rigassificatore Golar Tundra.

“A una domanda semplice, sul perché l’iter di allargamento delle Zsc (Zone speciali di conservazioni) Noli- Bergeggi proposto da Regione Liguria non è arrivato a compimento, l’assessore Giampedrone dà una risposta complessa che non fornisce alcuna certezza e scarica ogni responsabilità al Ministero” ha detto Arboscello.

“Ancora una volta per non interferire con il progetto del rigassificatore voluto da Toti la Giunta non risponde nel merito. In realtà è un dato di fatto che la nave rigassificatrice Golar Tundra interferirebbe con le aree Zsc indicate dalla Regione nel 2022. A pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azzecca. E ad oggi Toti pensa a un rigassificatore proprio in quell’area. Lo scaricabarile con il Ministero non funziona: è stato lo stesso Ministro Pichetto Fratin a dire che l’ultima parola spetta a Toti, commissario dell’opera” ha concluso Arboscello.

L’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone ha precisato che, contrariamente a quanto deciso in precedenza, nel 2022 il Ministero dell’Ambiente ha avanzato una nuova perimetrazione per costituire una rete coerente di siti Natura 2000 lungo al costa ligure e che, in coerenza con queste indicazioni, il settore Ecosistema Costiero e Acque ha elaborato una nuova proposta di delimitazione di Siti Natura 2000, poi approvata dalla giunta, che implementa la superficie di tutela di 77 mila 400 ettari.

“Questo interessa tutta la costa ligure escludendo il sito non contiguo alla ZSC “Fondali Noli-Bergeggi”, in quanto ricade nell’area prospiciente il porto commerciale di Savona-Vado”.

Nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa ligure anche le misure di sicurezza del rigassificatore di Panigaglia Su questo argomento sono state presentate due interrogazioni: una da Roberto Centi (Lista Ferruccio Sansa presidente) e sottoscritta da tutto il gruppo, e la seconda da Paolo Ugolini (Mov5Stelle) e sottoscritta da tutto il gruppo.

Centi ha chiesto alla giunta come sono state attuate le misure di sicurezza, anche nella relativa comunicazione alla cittadinanza. Il consigliere ha ricordato l’apprensione dopo che, nella notte tra il 27 e 28 agosto, un fulmine ha incendiato i gas di scarico dello stabilimento di Panigaglia e, poco prima, il temporale aveva causato un problema alla linea elettrica e la cessazione delle attività dello stabilimento.

Ugolini ha chiesto alla giunta di avviare, attraverso il proprio rappresentante nel Comitato tecnico, un’analisi volta ad integrare i protocolli tecnici di gestione di incidenti come quello accaduto a fine agosto secondo i principi della direttiva 7/12/2022, in particolare in relazione agli eventi classificati NaTech, e se nell’incidente sono stati utilizzati tutti gli strumenti informativi alla popolazione previsti dalla vigente normativa.

“L’incidente occorso a fine agosto a Panigaglia è gravissimo e impone una seria riflessione sul futuro di quel tratto di costa, dove il rigassificatore non solo incombe sulla sicurezza dei cittadini che vivono a pochi metri dall’impianto, ma è fonte di preoccupazione crescente visto il potenziamento con distribuzione del Gnl tramite chiatte con a bordo 4 camion cisterna che di volta in volta si muoveranno tra il rigassificatore e il porto spezzino. Oggi, in Consiglio regionale, abbiamo portato nuovamente la questione all’attenzione della Giunta e dell’assessore competente, sottolineando l’estrema gravità dell’incidente citato, determinato da emissioni di gas entrate in contatto con un fulmine. Un evento che ha prodotto una fiammata visibile quasi in ogni zona del golfo di La Spezia!” ha detto il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini.

“Dopo l’incidente, e solo dopo l’incidente, si è tornati a parlare di Piano di emergenza, che però la popolazione non conosce e che Regione non intende rendere noto poiché… “non ha competenze dirette nell’informazione alla popolazione”. Un Piano che riguarda peraltro solo il comune di Portovenere, quando invece dovrebbe riguardare tutta l’area a rischio; dunque, anche il comune di La Spezia. A essere preoccupati sono – e giustamente – anche i residenti del borgo di Cadimare: sebbene disti soli 2 Km dal rigassificatore, essendo nel comune di Spezia, la popolazione non viene informata. Questi cittadini, quindi, non ricevono nessun allarme e soprattutto nessuna istruzione in merito a un’eventuale evacuazione in caso di incidente. È plausibile? No!”.

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“Al netto di queste ovvie riflessioni sulla sicurezza, che capirebbe anche un bambino e che imporrebbe all’Ente una maggiore sensibilità visto che si tratta dell’incolumità dei cittadini, l’assessore competente si è limitato a leggere una nota striminzita per dire che è in corso di riesame il Rapporto di sicurezza a seguito delle modifiche previste allo stabilimento. Ma ha poi aggiunto che in base agli elementi oggi disponibili, non sussistono i presupposti per avviare un riesame a seguito dell’evento del 27 agosto. Morale: se ne lavano le mani, sia in termini di revisione che di comunicazione, con buona pace dei cittadini”, conclude Ugolini.

L’assessore alla protezione civile Giacomo Giampedrone ha ricordato che l’impianto è classificato come stabilimento di “soglia superiore”, secondo la definizione contenuta nel Decreto legislativo 105/2015, ed è soggetto all’obbligo di presentazione del rapporto di sicurezza, che la società GNL ha presentato al Comitato tecnico regionale e che è stato approvato dallo stesso Comitato.

L’assessore ha rilevato che lo stabilimento, inoltre, è dotato di un piano di emergenza interna, anche questo previsto dal decreto 150, nel caso l’incidente non coinvolga aree esterne ai confini dello stesso stabilimento. Giampedrone ha precisato che, per quanto riguarda l’incendio della notte fra il 27 e il 28 agosto 2023, questo tipo di incidente non si configura come possibile “incidente rilevante”, essendo rimasto confinante entro i confini dello stabilimento, e che non è prevista dal decreto legislativo 105/15 comunicazione scritta alla Regione o al CTR.

L’assessore, infine, ha dichiarato che il rapporto di sicurezza per l’impianto è in corso di riesame in seguito di modifiche previste allo stabilimento ma che non ci sono i presupposti per avviare un riesame a seguito degli eventi del 27 agosto e che la Regione non ha competenze dirette nell’informazione alla popolazione nei casi come quello riportato nell’interrogazione.

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