Riccobene:”Da sindaco e vice sindaco silenzio sprezzante”
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Intervenuto con un comunicato stampa diffuso ai media locali, il leader di Adesso Spotorno Franco Riccobene torna all’attacco della giunta, dando ampio spazio al “caso Peluffo” scoppiato qualche giorno fa.

Nel comunicato stampa viene rimarcato il silenzio del sindaco Fiorini e del vicesindaco Peluffo (diretta interessata) a riguardo dei possibili abusi edilizi, e viene definita una situazione di “paralisi politica“, secondo Riccobene.

Che l’etica in politica sia da tempo tramontata è arcinoto, ma che i rappresentanti della sinistra nelle istituzioni non si pongano minimamente il problema di dare il buon esempio è fatto semplicemente deprecabile.

Né il Sindaco e tanto meno l’attuale vice Sindaca, entrambi del PD, di fronte alle nuove vicende degli abusi edilizi in una proprietà di quest’ultima, riscontrati dai sopralluoghi dei Carabinieri e dell’ufficio urbanistica del Comune di Spotorno, si sono posti il problema di assicurare al paese un comportamento rigoroso e super partes.

Il Sindaco tace. È un silenzio spezzante, carico di alterigia, da quando, era il 14 Agosto, si è venuti a conoscenza dell’avvio del procedimento di contestazione degli abusi da parte dell’ufficio tecnico, in realtà comunicato alla proprietà il 4 Agosto. L’unica affermazione è stata di non saperne nulla. Lui che detiene le deleghe all’urbanistica e che ha come vice la persona direttamente coinvolta. Ma un sindaco non può far finta di nulla di fronte a illeciti che coinvolgono membri della sua amministrazione?

Ovviamente no, ma era già successo per il caso Azimut-Spotorno, quando la prima dichiarazione fu di grande sostegno all’allora vice Sindaco, travolto dalla sparizione dei risparmi dei suoi clienti. Una cinquantina di malcapitati a cui sono stati sottratti i risparmi di una vita.

Ed era successo con le dimissioni dei due Assessori Delbono e Moretti e con le dimissioni dei tre consiglieri, obbligati dal Sindaco ad entrare in consiglio per surrogare i tre assessori dimessisi. Anche in questo caso il silenzio in Consiglio Comunale scatenò le proteste delle minoranze.

Quasi a voler dimostrare che se non se ne parla, poi tutto passa e i cittadini rimuovono e si prosegue con la felicità di chi amministra con grande senso civico.

Ma se almeno avessimo un paese amministrato ….

E invece dobbiamo subire una doppia violenza, un paese lasciato al suo destino in tema di decoro, di sviluppo economico-turistico, di organizzazione del territorio, di pulizia, di idee di sviluppo e via dicendo; con l’aggravante dell’incomunicabilità.

Il disastro creato è tale che chiunque sarà chiamato ad amministrare dopo questo tzunami, dovrà inevitabilmente ricostruire sulle macerie di un’amministrazione senza idee e senza qualità, che è riuscita a demolire anche se stessa, perdendo metà dei dodici componenti la lista tra cui tre assessori. Per Spotorno un risultato da record.

Ancora mi chiedo come sia possibile che fra coloro che sono rimasti, e sono pochi (tolti sindaco e vice restano cinque consiglieri), non vi sia una reazione d’orgoglio con le dimissioni dal consiglio comunale, lasciando libero il paese di andare a nuove elezioni.

Basterebbe un po’ di etica per capire che non si amministra contro un paese, che non vede l’ora che questa amministrazione deponga le armi e si arrenda all’evidenza dei fatti: vi assicuro, è finita.

È finita una storia che, pur essendo già chiaro quale sarebbe stato il finale, era stata percepita ben diversa, anche se dal solo il 33% degli elettori.

È finita al di là dei numeri in consiglio, che consentono di proseguire per un voto in più.

È finita perché amministrare vuol dire essere vicino ai propri cittadini, respirare la stessa aria, condividere bisogni, necessità, desideri e questa amministrazione si è contraddistinta al contrario per presunzione, propaganda e aggressività.

È anche finita perché è stata anche tradita l’etica di sinistra, che parla di trasparenza dell’agire pubblico e limpidezza dei comportamenti. Ed è finita perché avete distrutto anche la locale sezione del Partito Democratico, allontanandola dal suo popolo e dai suoi elettori, liberandovi con artifizi regolamentari di coloro che non erano “della partita” e che contestavano le vostre scelte.

Il segretario della locale sezione PD, figlio dell’attuale vice Sindaca, in un intervento delirante, aggressivo, carico di evidente disperazione e del classico livore, in cui attacca tutto e tutti (me compreso), non trova due righe per spiegare ai cittadini se gli abusi ci siano o meno, chi li ha commessi e quando.

Potrete anche restare lì incatenati alle seggiole, facendo finta di avere ancora credito e quel po’ di potere residuo, ma i cittadini spotornesi non vi considereranno più loro rappresentanti e vi sarete giocati anche un potenziale futuro. Perché il vostro destino politico è segnato e nulla potrà riportare indietro le lancette del tempo.

E più rimarrete in quelle stanze e più vi allontanerete dal sentimento dei cittadini del vostro paese, che altro non chiede di poter nuovamente esprimersi liberamente. Magari anche per voi.

Le vicende dell’attuale vice Sindaca e del suo predecessore, al di là dei contenuti oggettivi, segnano una frattura insanabile con il paese vero, che potrebbe anche, se non perdonare, passare oltre, se fosse di fronte a persone autentiche che chiedono almeno scusa, e che invece è costretto a sopportare amministratori incapaci, rancorosi e spavaldi.

Ecco perché attendiamo le dimissioni, anche se tardive, sempre nel silenzio, neppure più imprevisto, del sindaco“.

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