Liguria in zona gialla dal 26 aprile, c’è l’annuncio di Toti
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LiguriaA partire dal 26 aprile la Liguria tornerà in zona gialla. Lo ha annunciato questa sera in conferenza stampa il presidente Giovanni Toti alla luce del nuovo decreto che sblocca nuovamente questa fascia di rischio.

“Nel report ministeriale che Alisa ha discusso oggi con i tecnici dell’Iss la Liguria si conferma in fascia gialla con l’indice Rt abbondantemente sotto 1 e con parametri coerenti con quella zona di rischio – ha aggiunto Toti -. Quello che da lunedì 26 potrà riaprire secondo il decreto non ancora pubblicato potrà farlo”.

La notizia diventerà ufficiale domani con la pubblicazione del report della cabina di regia ministero della Salute-Iss. Già la scorsa settimana la Liguria aveva dati da zona gialla, ma per effetto del decreto in vigore veniva comunque collocata in zona arancione.

COSA CAMBIA

Gli spostamenti

Tra regioni in zona gialla, anche se non confinanti, ci si potrà spostare liberamente (fermo restando il coprifuoco) mentre per entrare o uscire da una regione in zona arancione o rossa servirà un’autocertificazione per lavoro, studio o necessità oppure una “certificazione verde” per tutte le altre motivazioni. All’interno della Liguria ci si potrà spostare liberamente coi soli limiti del coprifuoco e delle visite a parenti e amici.

La “certificazione verde”

Per certificazione verde si intende una certificazione comprovante lo stato di avvenuta vaccinazione (con ciclo completo, quindi anche la seconda dose per i vaccini che lo prevedono) oppure la guarigione dal Covid o ancora l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Il certificato potrà essere presentato in formato cartaceo o digitale.

La validità a partire dalla data di rilascio sarà di 6 mesi per il vaccino o la guarigione dal Covid, e di 48 ore per il tampone molecolare o test rapido antigenico. Chi si è vaccinato ma non ha ottenuto un certificato potrà richiederlo alla struttura che ha somministrato il vaccino.

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Al momento basterà dunque presentare questi documenti in attesa che arrivi la vera e propria digital green card europea, basata su una piattaforma nazionale, che avrà un codice a barre interoperabile nei diversi Paesi per verificarne autenticità e validità.

Nel decreto si legge comunque che “le certificazioni verdi rilasciate in conformità al diritto vigente negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti a quelle disciplinate dal presente articolo e valide ai fini del presente decreto. Le certificazioni rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea e validate da uno Stato membro dell’Unione, sono riconosciute come equivalenti a quelle disciplinate dal presente articolo e valide ai fini del presente decreto”.

Visite a parenti e amici

Rimarrà la limitazione per gli spostamenti verso abitazioni private, ma con una novità: potranno spostarsi quattro persone (non più solo due) oltre a minorenni e disabili non conviventi, comunque una sola volta al giorno e verso una sola abitazione abitata all’interno della regione.

Scuola

Dal 26 aprile sono aperte in tutta Italia le scuole dell’infanzia, primarie e medie. Per le superiori l’attività in presenza dovrà essere garantita dal 70 al 100%.

Ristoranti

Dal 26 aprile “sono consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti”, quindi con l’obbligo di alzarsi dal tavolo in tempo per tornare a casa entro le 22. Possono restare aperti senza limiti di orario i ristoranti degli alberghi, solo per i propri clienti, e gli esercizi nelle aree di servizio in autostrade, ospedali, porti, aeroporti.

Dal 1° giugno i ristoranti potranno accogliere clienti anche al chiuso dalle 5 alle 18 (quindi non a cena) “o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri”.

Spettacoli e stadi

Dal 26 aprile si potrà nuovamente andare a teatro, al cinema, in sale concerti e simili “con posti a sedere preassegnati – si legge nel decreto – e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”.

Dal 1° giugno sì al pubblico negli stadi e in generale agli eventi sportivi agonistici ufficiali. Ma potranno accedere solo poche persone: “La capienza consentita non può essere superiore al 25% di quella massima autorizzata e, comunque, il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 1.000 per impianti all’aperto e a 500 per impianti al chiuso“.

Sarò comunque possibile stabilire “un diverso numero massimo di spettatori in relazione all’andamento della situazione epidemiologica e alle caratteristiche dei siti e degli eventi all’aperto” con linee guida adottate dalla Conferenza delle Regioni.

Sport, piscine e palestre

Dal 26 aprile via libera alle attività sportive all’aperto, anche gli sport di contatto come il calcetto, fatto salvo il divieto di usare gli spogliatoi. Dal 15 maggio in zona gialla riaprono le piscine all’aperto, mentre dal 1° giugno possono riprendere le attività sportive al chiuso, sempre in zona gialla.

Centri commerciali, fiere e congressi

Dal 15 maggio riaprono i centri commerciali senza limitazioni nei giorni festivi e prefestivi. Dal 1° luglio in zona gialla saranno consentite le fiere con rispetto del distanziamento e delle linee guida, con possibilità di svolgere attività preparatorie anche prima di questa data. Dal 1° luglio consentiti anche convegni e congressi, sempre nel rispetto dei protocolli.

Terme e parchi divertimento

Dal 1° luglio via libera ai centri termali, ai parchi tematici e di divertimento, ferme restando le linee guida anti-contagio.

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