L’essere di sinistra significa essere comprensivi e democratici oltreché intimamente altruisti. Un tempo passato si osava essere anche internazionalisti. Oggi è un po’ più complicato, perché la sinistra è un’entità più astratta e rappresentata spesso da figure infiltrate. Non solo a livello nazionale.
Ma è facile individuare coloro che la sinistra la usano per i loro maneggi politici. Disprezzano l’ambiente, disprezzano l’avversario, disprezzano coloro che non la pensano allo stesso modo, disprezzano le istituzioni, magari standovi dentro, facendone un uso distorto e spregiudicatamente di parte.
Insomma questi esempi, facilmente ritrovabili nella politica di questi anni anche nelle piccole realtà, come la nostra, si intestano valori che poi non rispettano.
Magari hanno la tessera in tasca di quel partito di “sinistra” ma svolgono un’attività politica sinistra. Ma questo oramai è sufficientemente noto e ora stiamo assistendo ad una commedia in salsa autoritaria i cui autori hanno radici e opinioni lontane da quanto vorrebbero far intendere. E naturalmente sollecitano indefinibili difese da indefinibili difensori. Che fanno la loro parte con lo stesso schema di chi li aizza.
Sono figure pseudo-profetiche che si ergono, anche loro, a difesa dei deboli del mondo, salvo poi aver praticato un malinteso internazionalismo proletario.
Sono aizzati contro, hanno la bava alla bocca, rischiano perfino di spezzare il guinzaglio.
Ma tant’è, ce ne siamo fatti una ragione, e sapete perché? perché cercano la pagliuzza e non si accorgono della trave. Ma se ci pensate è la politica italiana, a destra come a sinistra. Mai cercare una soluzione con, ma quasi sempre contro.
L’ultima sortita a cui, mio malgrado ho dovuto assistere è proprio all’utilizzo sguaiato dell’antifascismo (con tanto di foto dei nostri caduti) sbandierato come fosse stato violato da un candidato delle due liste in competizione, mentre la motivazione era esattamente opposta. Becera speculazione. Facile per menti deboli. Bene, attenti a non esaltare atteggiamenti denigratori che altro non sono, quelli sì, comportamenti fascistoidi.
Poi se volete facciamo l’analisi del sangue di tutti i candidati in campo. E forse scoprirete che una di queste candidate in consiglio comunale, da assessore ha parlato di etnie fisicamente superiori alla razza caucasica naturalmente dedite a commettere atti illegittimi.
E se fa piacere continuo.
Ma lì il cane faceva la cuccia.
✍🏻 Franco Riccobene