Hotel Royal, Riccobene: “Eccessiva la quota residenziale”
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L’ormai ex Hotel Royal diventerà – come scritto 8 giorni fa – una RTA 4 stelle. Il 40% della struttura sarà destinato a uso residenziale, mentre il restante 60% verrà destinato appunto a RTA. Una scelta che ha diviso cittadini e, soprattutto politici locali.

In primis il leader di Adesso Spotorno Franco Riccobene, che tramite un comunicato stampa ha voluto esternare le sue perplessità: “Ho messo in evidenza, sia in commissione consigliare, che in consiglio comunale, alcune questioni che ritengo vadano rese pubbliche, per consentire ai cittadini una visuale più ampia, rispetto alla presentazione effettuata del Sindaco sui media”, spiega Riccobene.

“L’attuale normativa urbanistica regionale consente di intervenire sulle strutture alberghiere in stato di abbandono, concedendo al privato la realizzazione sino al 40% della volumetria complessiva di residenze private, facendo scendere la quota alberghiera al 60%. Questo significa  che la pubblica amministrazione ha la facoltà di indirizzare il progetto verso una totale gestione alberghiera o scegliere soluzioni intermedie, sino a giungere al 40-60, come nel nostro caso. Nello specifico, parlando di un totale di 6000 metri quadri, significa che circa 2500 metri quadri saranno destinati alla quota residenziale: una superficie rilevante, se si considera la posizione fronte mare, con un altrettanto valore commerciale”, ha proseguito il capogruppo di minoranza.

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Secondo il leader di Adesso Spotorno, infatti, questa sarebbe una decisione che andrebbe a ridurre il fascino della struttura: “Il 60% di quota alberghiera RTA, pur essendo ricompresa dalla normativa regionale, delinea una proprietà, sì unitaria e indivisibile, ma pur sempre lontana dalla classica gestione alberghiera, dal fascino che rimanda un hotel sul lungomare con spiaggia, servizi colazione e ristorante, che svilupperebbe, inoltre, un notevole indotto economico nel paese. Inoltre in sede consigliare il sindaco ha affermato che non occorrerebbe il vincolo alberghiero pluriennale, in quanto esiste la norma che tutelerebbe la destinazione d’uso. Ritengo che questa sia un’impostazione piuttosto pericolosa, perché, se dovesse cambiare nuovamente la legge regionale, l’RTA potrebbe essere svincolato in residenza privata. Per tale ragione un vincolo almeno trentennale va introdotto, cosicché una successiva modifica della legge regionale, non possa influire retroattivamente sulle scelte operate dall’attuale consiglio comunale. Peraltro non si comprenderebbe il perché la parte pubblica non debba garantirsi con il vincolo alberghiero pluriennale”, ha proseguito.

“La soluzione della giunta andrebbe a ridurre il fascino e il richiamo turistico di una struttura in riva al mare”

Franco Riccobene, leader di Adesso Spotorno

Ma i dubbi vengono esternati anche a riguardo delle strutture collegate, come la SPA: “Il progetto prevede il ripristino del centro SPA, che sarà collegato all’RTA, come lo era la precedente SPA con il Royal, e convenzionato con le altre strutture ricettive e con i residenti. Questo centro, curiosamente, al contrario dell’RTA, sarà vincolato a tale destinazione per 20 anni. Risulta piuttosto strana una norma comunale che inserisce il vincolo di destinazione per la SPA e non per l’RTA. Con queste considerazioni, emerge con evidenza che sindaco e maggioranza abbiano accettato la proposta privata senza grandi trattative, concedendo il massimo concedibile, senza neppure ottenere un’opera pubblica per la città, ma limitandosi agli oneri concessori di legge, creando anche un pericoloso precedente per altre eventuali richieste di trasformazione. Già nel caso del progetto Maremma abbiamo registrato la totale mancanza di interesse pubblico, cosa che ha spinto la Regione a respingere la proposta della maggioranza. Ritengo che anche in questo caso ci si trovi di fronte ad una mancanza di interesse pubblico e che, quindi, la trattativa pubblico-privata vada rilanciata, in modo che il nostro paese abbia un significativo ritorno. Ho fatto presente nelle sedi opportune  che di fronte ad una proposta privata di ristrutturazione di questa natura, la giunta poteva e doveva ottenere una contropartita pubblica rilevante, come avvenuto ad Alassio dove, per una struttura più grande fronte mare, il Comune ha ottenuto una ristrutturazione del tutto alberghiera, con un ritorno d’immagine rilevante. Mentre Spotorno, già negli anni ottanta, svincolò il Grand Hotel Palace in condominio, seguendo sempre la logica, che non si sarebbe potuto ottenere di più. Mi pare che le concessioni fatte al privato vadano compensate e non certo con una semplice convenzione di utilizzo della SPA, che è e resta anch’essa un’impresa privata. Occorre infatti tenere conto che 2500 metri quadrati di residenze in quella posizione, possano largamente assorbire complessivamente acquisto e ristrutturazione”, conclude Riccobene.

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