Spotorno. “È finalmente arrivata la parola fine al processo di primo grado che ha visto l’ex vice sindaco dell’amministrazione Fiorini, Gianni Spotorno, condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione per truffa aggravata; nei prossimi anni assisteremo ai successivi gradi di giudizio, lasciando che la giustizia faccia il suo corso consci che solo l’ultimo di questi sancirà il verdetto definitivo su di una storia triste, su di una delle pagine più nere del nostro paese”.
Lo affermano i consiglieri di minoranza spotornesi Lorenzo Caviglia Bardini e Camilla Ciccarelli.
“Ciò detto, alcune considerazioni su ciò che è avvenuto da quella fatidica primavera del 2019, data delle dimissioni del vicesindaco Spotorno, sono doverose. In quei giorni il paese era scosso da una notizia terribile, senza precedenti, che vedeva molte famiglie letteralmente defraudate dei propri risparmi, dei frutti di anni del proprio lavoro. Inoltre la stessa amministrazione comunale perdeva prima il proprio vicesindaco, poi due assessori dimissionari a stretto giro di posta”.
“È in momenti come questi che si sarebbe dovuta vedere la caratura, lo spessore morale, la capacità di essere un riferimento per chi ha subito un grave danno economico da parte di un primo cittadino e di un’amministrazione. Chi non conosce la vicenda nei suoi particolari si starà chiedendo perché sia sia utilizzato il condizionale, ebbene il tempo verbale è necessario perché a Spotorno tutto questo non è avvenuto. Incredibilmente infatti la scelta del sindaco Fiorini non è stata quella di stringersi intorno ai truffati, bensì di ringraziare il proprio ormai ex vicesindaco”.
“I social network sono un’arma a doppio taglio per chi ne fa un uso preponderante nella propria attività politica e ci rendono la memoria di ciò che è stato; dunque ci ricordano che il sindaco Fiorini e il vicesindaco attualmente in carica, Marina Peluffo, definivano Gianni Spotorno in coro “un eccellente” e “un grande compagno di viaggio”.
“Da tre anni fa a oggi queste sono state e rimangono le uniche parole dell’amministrazione Fiorini su una vicenda che ha visto il paese alla ribalta delle cronache, ma non solo: queste sono le uniche sbiadite tracce della presenza dell’amministrazione pubblica spotornese. Nessuna iniziativa è stata intrapresa da parte del Comune di Spotorno, né è stata messa a disposizione degli offesi consulenza legale per aiutarli ad avere giustizia, perché lo ricordiamo, le famiglie spotornesi coinvolte sono davvero molte, né il Comune di Spotorno ci risulta abbia ritenuto di costituirsi parte civile nel processo che si sarebbe dovuto svolgere giacché la sussistenza di un danno di immagine per l’ente pubblico ci sarebbe parsa tutta da accertare. Se questo ultimo passo è stato intrapreso e la richiesta di ammissione tra le parti civili al processo non sia stata accolta chiediamo che il sindaco Fiorini lo renda pubblico alla cittadinanza, viceversa se come abbiamo modo di ritenere non sia stata effettuata lo consideriamo un grave errore e una beffa nei confronti di chi, in buona fede, può aver affidato i propri risparmi a una persona stimata a tal punto da ricoprire il ruolo di vicesindaco del paese”.
“Al sindaco e alla vice sindaco di Spotorno che da allora tacciono sulla vicenda giudiziaria che li vede assolutamente estranei come persone diciamo che come amministratori, per il loro intervento pubblico che abbiamo ricordato e per il successivo silenzio, “anche se vi credete assolti siete lo stesso coinvolti” concludono.
📝 IVG.IT