A seguito del Decreto emesso ieri dal Presidente Toti, che prevede la possibilità di allestire gli stabilimenti balneari da parte dei concessionari, stiamo assistendo al crescere di una discussione riguardante questo settore.
Una discussione che mi pare essere però molto riduttiva, tra chi è favorevole a questa misura e chi è contrario.
Credo fermamente che al di la della becera discussione politica il tema sia un altro.
Anche io sono un fervido sostenitore della necessità di ripartire, di riavviare parte della nostra economia, ovviamente nella piena salvaguardia del bene primario che è la salute pubblica.
Ma oggi con quel decreto si dice ai balneari “montate e preparate gli stabilimenti”.
Con quale prospettiva chiedo io, non sapendo minimamente se, come e quando potranno ripartire.
Il settore turistico balneare vale circa 10 punti di PIL, con la quasi totalità delle imprese coinvolte a gestione famigliare.
Questo settore necessita di una programmazione da studiare fin d’ora, senza improvvisazioni, senza illusioni, mettendo da parte soluzioni estemporanee quanto impraticabili come le barriere in plexiglass o quant’altro.
Oggi più che mai occorre cautela vista la delicatezza del momento.
La stessa cautela mostrata dai balneari con cui interloquisco quotidianamente, che mostrano si la volontà e il desiderio di avviare la loro attività ma a condizione che sia assicurata la loro salute e quella dei clienti, e che andare al mare, seppur con qualche accorgimento, rimanga un momento di svago e rilassamento.
Comprendo che il momento sia delicato, che non sia semplice fare previsioni accurate o programmazioni dettagliate. Ma occorre uno sforzo in più, una pianificazione certamente suscettibile di correzioni in base all’andamento epidemiologico delle prossime settimane ma concreta.
In Liguria e nel paese questo settore vale una bella fetta di economia: necessita di azioni concrete e non di slogan elettorali.
Senza considerare un altro aspetto: l’ eventuale regolamentazione e controllo delle spiagge libere, che per estensione nella nostra regione superano il 50% del totale del litorale.
🖋Roberto Arboscello, Lettera